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Obbligo di conservazione delle chiusure giornaliere nel settore retail

Il regime dei Registratori Telematici (RT) ha portato significative modifiche nel contesto della gestione fiscale per i commercianti al dettaglio in Italia.


Tra i vari cambiamenti, uno dei più rilevanti riguarda il documento di chiusura giornaliera. Questo documento, che in passato era disciplinato da normative precise, ha ora una funzione differente, sollevando dubbi sulla necessità della sua conservazione. La questione della conservazione delle chiusure giornaliere per i corrispettivi telematici richiede un'analisi dettagliata delle norme attuali.


Le modifiche introdotte con il regime dei Registratori Telematici


Con l'introduzione dei Registratori Telematici, le modalità di gestione dei corrispettivi fiscali sono profondamente cambiate. Nel precedente sistema dei Misuratori Fiscali, il documento di chiusura giornaliera, meglio noto come “scontrino di chiusura giornaliera”, era regolamentato dal Decreto Ministeriale del 23 marzo 1983 (DM 23.3.83). Questo decreto specificava i contenuti dello scontrino e delineava gli obblighi di conservazione.


Con l'arrivo dei Registratori Telematici, il documento di chiusura giornaliera assume una valenza prevalentemente strumentale. Secondo il Provvedimento dell'Agenzia delle Entrate n. 182017 del 28 ottobre 2016, al momento della chiusura giornaliera, il Registratore Telematico genera un file XML contenente i dati delle vendite, lo sigilla elettronicamente e lo trasmette all'Agenzia delle Entrate.


Questa procedura rende il documento di chiusura giornaliera un mero strumento gestionale e non più un documento contabile da conservare ai fini fiscali. L’importanza del documento si sposta quindi dalla funzione fiscale diretta a quella di supporto alla trasmissione telematica dei dati.


Le specifiche tecniche e il valore gestionale del documento

Le Specifiche Tecniche dell’Agenzia delle Entrate relative ai Registratori Telematici forniscono ulteriori chiarimenti. Il documento di chiusura giornaliera viene considerato come uno strumento di gestione interna dell'esercente, piuttosto che una scrittura contabile soggetta a obblighi di conservazione.


Il documento stesso, in virtù della sua natura “gestionale”, non viene esplicitamente menzionato come obbligo di conservazione fiscale. Questo ha portato a una maggiore flessibilità nella gestione e nell'archiviazione di tali documenti da parte degli esercenti.


Conservazione delle chiusure giornaliere: obblighi e consigli per esercenti retail e gestione fiscale.

Il ruolo dell’imprenditore e la conservazione delle chiusure giornaliere

Nonostante il documento di chiusura giornaliera non sia disciplinato come una scrittura contabile obbligatoria, l’esercente ha ancora la possibilità di conservarlo. Questa decisione può essere presa in accordo con il proprio consulente fiscale, che valuterà la necessità di mantenere tali documenti in base alla complessità e alla struttura dell’impresa.


Secondo la normativa vigente, è buona prassi imprenditoriale conservare le scritture utili alla gestione e al controllo della propria attività. In particolare, l’articolo 2214 del Codice Civile prevede che l’imprenditore conservi le scritture “richieste dalla natura e dalle dimensioni dell’impresa”. In assenza di norme specifiche, l’esercente potrebbe quindi decidere volontariamente di conservare il documento di chiusura giornaliera per il periodo che ritiene opportuno.

 

Dubbi interpretativi sulla normativa vigente

Nonostante le indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate e il chiaro ruolo gestionale del documento di chiusura giornaliera, la normativa generale sugli obblighi di conservazione delle scritture contabili rimane complessa e soggetta a interpretazioni. La sovrapposizione di normative fiscali e civili ha creato un quadro normativo stratificato che può generare incertezze.

In particolare, le norme fiscali spesso rimandano genericamente all’articolo 2214 del Codice Civile per determinare quali documenti debbano essere conservati. Ciò crea uno spazio di incertezza per gli esercenti, che possono non sapere con certezza se e per quanto tempo debbano conservare i documenti di chiusura giornaliera.


Le opzioni di conservazione per l’esercente

In assenza di una norma specifica che imponga la conservazione delle chiusure giornaliere generate dal Registratore Telematico, l’esercente ha facoltà di gestire tali documenti come ritiene più opportuno. Una possibile linea guida potrebbe essere quella di mantenerne la conservazione per il periodo di durata dell’accertamento fiscale, pari a cinque anni, oppure per il periodo più esteso previsto dall’articolo 2220 del Codice Civile, ossia dieci anni.

Questa scelta dipenderà dalla strategia gestionale dell’imprenditore e dalla consulenza del proprio commercialista. Alcuni esercenti potrebbero decidere di adottare una politica di conservazione prudente, mantenendo tali documenti per un periodo esteso, anche se non strettamente richiesto dalla normativa fiscale.


Implicazioni fiscali e gestione aziendale

La gestione dei documenti di chiusura giornaliera rappresenta solo una delle tante sfide che i retailer devono affrontare in un contesto normativo in continua evoluzione. La flessibilità offerta dal regime dei Registratori Telematici permette agli esercenti di adattarsi alle esigenze operative senza essere vincolati da obblighi stringenti di conservazione.


Tuttavia, è importante che gli esercenti rimangano aggiornati sui cambiamenti normativi e si consultino regolarmente con i propri consulenti fiscali. Una gestione efficace e trasparente dei documenti aziendali, anche in assenza di obblighi formali, può rivelarsi una scelta strategica per evitare problemi futuri con le autorità fiscali.


Una scelta consapevole per il retailer

Il regime dei Registratori Telematici ha semplificato molti aspetti della gestione fiscale nel settore retail, eliminando alcuni degli obblighi di conservazione previsti dal precedente sistema dei Misuratori Fiscali. Tuttavia, l’esercente è ancora chiamato a prendere decisioni ponderate riguardo alla conservazione dei documenti di chiusura giornaliera.


Agire con diligenza imprenditoriale e in collaborazione con un consulente fiscale rappresenta la scelta migliore per garantire una gestione efficiente e conforme alla normativa. Conservare o meno i documenti di chiusura giornaliera diventa così una decisione basata sulle esigenze specifiche dell’impresa e sulla sua visione a lungo termine.


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